A partire dal luglio del 2017 in diversi comuni italiani è stato possibile trascrivere gli atti di nascita con doppia paternità per bambini nati all’estero, solitamente in USA e Canada.
In un precedente articolo ho parlato di come ottenere il riconoscimento della doppia maternità alla nascita. Quali sono, invece, le basi giuridiche che hanno permesso la trascrizione dei certificati recanti la doppia paternità e dunque il riconoscimento in Italia fin dalla nascita di due papà?
Il diritto internazionale e l’ordinamento dello Stato civile
Gli atti di nascita stranieri, in base alla combinata applicazione della legge di diritto internazionale privato (la legge 218/1995) e delle norme che regolano l’ordinamento dello Stato civile (il DPR 396/2000), vanno trascritti nei registri italiani così come sono dall’ufficiale di Stato Civile.
L’unica verifica che è tenuto a fare l’Ufficiale di Stato Civile riguarda la valutazione sul fatto che la trascrizione vada o meno contro “l’ordine pubblico” concetto assai astratto e di difficile interpretazione.
Proprio sulla base di questo concetto per tantissimi anni non si sono avute in Italia trascrizioni di certificati esteri con doppia paternità finché dal 2017 alcuni sindaci hanno provveduto in tal senso, con orientamento poi confermato a partire dal 2018 da numerose sentenze di merito di vari Tribunali.
La Sentenza di Cassazione Sezioni Unite del 2019
Della questione è stata poi investita la Corte di Cassazione che ha deciso di deliberare in composizione di Sezioni Unite.
Nel maggio del 2019 la Corte di Cassazione si è infatti pronunciata sul tema a Sezioni Unite con la sentenza n. 12193 e, purtroppo, l’esito è stato molto negativo, poiché la Suprema Corte ha affermato che non è possibile trascrivere un certificato di nascita estero qualora il minore sia nato attraverso la gestazione per altri, per un contrasto con l’ordine pubblico.
L’unica strada tracciata per il riconoscimento del genitore intenzionale (ovvero quello non biologico) secondo la Corte di Cassazione è la Stepchild Adoption.
Dopo la Sentenza di Cassazione Sezioni Unite
I riflessi della sentenza di Cassazione purtroppo sono stati immediati.
I Comuni che fino a quel momento avevano proceduto alla trascrizione dei certificati esteri con riconoscimento della doppia paternità, infatti, da maggio 2019 hanno smesso di procedere in tal senso, tranne rarissime eccezioni, avvenute senza darne alcuna visibilità.
La sentenza di Cassazione ha inoltre messo a rischio di possibili ricorsi anche i riconoscimenti fatti fino ad allora, spingendo diverse Procure a ricorrere contro i riconoscimenti fatti.
In una situazione del genere, dunque, diventa ancora più importante procedere con estrema cautela nella trascrizione degli atti di nascita in Italia e nel riconoscimento della doppia paternità, facendosi assistere da un legale esperto in queste tematiche e verificando di avere tutti i requisiti e la documentazione necessari nel (malaugurato) caso in cui successivamente ci dovesse essere un ricorso in Tribunale contro un’eventuale trascrizione fatta.
La Corte d’Appello di Bari apre uno spiraglio
In una situazione divenuta tanto scura per i diritti dei papà arcobaleno e dei loro figli (ma anche delle coppie eterosessuali che fanno ricorso a gestazione per altri), uno spiraglio è stato aperto nel marzo 2021 dalla Corte d’Appello di Bari che nel decidere di una trascrizione di certificato con doppia paternità ha sconfessato la sentenza della Corte di Cassazione del 2019 mettendo al centro l’interesse preminente dei minori, e aprendo un piccolo varco che, si spera, venga seguito da numerosi sindaci che si sono tirati indietro nei mesi scorsi e, soprattutto, da molti Tribunali e molte Corti d’Appello, di modo che la questione torni in Corte di Cassazione e si abbia un finale diverso, anche alla luce della recentissima decisione della Corte Costituzionale sul tema.
Tuoi figlio è nato all’estero e desideri trascriverne l’atto di nascita?